Materie prime: Ance, fiammata prezzi insostenibile per imprese


“Che sia destinata a rientrare lo speriamo vivamente, ma che a oggi ci sia una fiammata insostenibile del costo dei materiali da costruzione che dura da oltre sei mesi e sta mettendo in ginocchio le imprese e’ fatto certo e non opinabile”, sottolinea il Presidente Ance, Gabriele Buia, che torna a chiedere con insistenza al Governo un impegno preciso per calmierare i prezzi e sostenere le imprese che al momento stanno facendo fronte ai rincari lavorando sotto costo.

Le imprese non possono affrontare da sole questo problema che sta colpendo tutto il mondo, serve un intervento dello Stato come fanno tutti gli altri Paesi Ue.
Sarebbe necessario affrontare l’emergenza con misure immediate che possano evitare il blocco di centinaia di cantieri sia pubblici che privati mettendo a rischio le opere del Recovery Plan e gli interventi del Superbonus 110%.
“Se non saranno presi provvedimenti, come fatto nel 2008, rischiamo di pagare conseguenze gravissime in termini di occupazione e investimenti”, conclude Buia.

Il prezzo dell’acciaio è aumentato del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021, quello dei metalli del 20,8%. I materiali isolanti hanno registrato un +16%, i materiali per gli impianti un + 14,6% e il legno un rialzo del 14,3%. Situazione analoga per malte e collanti (+9,4%), laterizi (+11,3%) e ponteggi, il cui costo è salito da 15 euro a 24 euro al metro quadro.

Questi rincari potrebbero ostacolare il Superbonus, che sta producendo un impatto positivo sul piano economico-occupazionale, facendo registrare negli ultimi due mesi un incremento degli interventi di ristrutturazione del 376%.

L’aumento dei prezzi comporta una drastica riduzione della marginalità per le imprese, che non possono adattare alla crescita dei costi il controvalore dei contratti già sottoscritti dal momento che i costi devono essere giustificati in base ai prezziari ufficiali regionali.