Il Sistema a Cappotto: isolare dall’esterno con il polistirene espanso sinterizzato

Realizza condizioni ottimali, confortevoli e igieniche nei locali interni

Secondo noti studi sulle condizioni del microclima ambientale più confortevole, si dimostra che un gradiente termico, tra l’aria interna di un locale e la superficie del suo intonaco, superiore a 2 °C genera già disagio.
Questa pur piccola differenza di temperatura innesca già moti convettivi fastidiosi, nell’aria interna del locale.
In condizioni di elevata umidità dell’aria interna (es. 90%) tipiche di bagni e cucine, dove inoltre la temperatura dell’aria è più alta (es. + 25 °C) una differenza di temperatura di 2 °C tra l’aria e la superficie delle pareti provoca già condensa. Gli intonaci interni risultano impregnati d’acqua e ciò favorisce l’attecchimento e l’infestazione di muffe, microfunghi e batteri. E’ tipico di edifici non isolati il fenomeno dell’annerimento da muffe delle fasce delle fasce sotto le solette superiori, in particolare dei locali d’angolo; il ponte termico, oltre alla grande dissipazione di calore, si manifesta con la bruttura delle muffe.
Con il sistema a “cappotto” queste situazioni negative per le condizioni confortevoli e igieniche non si possono verificare, neppure con formidabili sbalzi termici e igrometrici tra l’aria interna dei locali e l’esterno.

Isolamento termico e umidità

L’isolamento termico degli edifici è negativamente influenzato dall’umidità. Questa può provenire sia dall’esterno (pioggia, neve, aria umida, suolo), sia dall’interno (umidità propria delle nuove costruzioni, perdite di condotti vari e soprattutto produzione da parte degli occupanti e in relazione alla loro attività di cucina e pulizia: si valuta che per ogni persona si producono 2-4 Kg/giorno di vapore d’acqua).
La maggior parte dei materiali da costruzione ha grande affinità per l’acqua, che può penetrarvi sia come liquido per capillarità, sia come vapore per effetto di differenze di pressione di vapore. La presenza dell’acqua può alterare prestazioni importanti delle pareti, come la durata, la resistenza strutturale, il grado di isolamento, le finiture superficiali. Fra i materiali isolanti specifici l’EPS è a questo riguardo in una posizione fra le migliori, per la sua bassissima capacità di assorbimento d’acqua, ed è perciò particolarmente consigliabile in ogni situazione; tuttavia
è sempre necessario studiare il comportamento della parete nel suo complesso nei confronti dell’umidità.
Per quanto riguarda l’effetto diretto sull’isolamento, la presenza di acqua liquida aumenta la propria conduttività apparente, per la conduzione vera e propria dell’acqua (25 volte quella dell’aria) e per convezione, oltre che per diffusione del vapore con evaporazioni e condensazioni successive. Il fenomeno è quindi molto complesso e in pratica se ne tiene conto maggiorando la conduttività dei materiali. Il fenomeno più pericoloso è quello della condensazione interna (ancor più pericoloso se seguito da gelo) o superficiale; il suo studio richiede alcune conoscenze sulle caratteristiche dell’aria umida. L’aria contiene sempre vapore d’acqua; la quantità di questo, espressa in g per Kg (o per m3) di aria secca, si dice umidità assoluta.
Questa quantità ha un limite, tanto più elevato, quanto più alta è la temperatura. Quando tale limite viene raggiunto, l’aria si dice satura di vapore. La figura seguente mostra l’andamento della quantità di vapore di saturazione al variare della temperatura.